Distribuzione tramite insetti

Da quando la natura ha relegato il tartufo a svolgere il suo ciclo di vita completamente sotto terra, molti sono stati i problemi di sopravvivenza a salvaguardia della specie che ha dovuto risolvere. Il primo, più importante, quello di diffondere le proprie cellule germinative (spore) nel territorio, distanti il più possibile dal punto di crescita, per poi attendere quiescenti di ricevere gli stimoli per la germinazione, da parte di una qualche piccola radichetta di pianta simbionte.

Un valido aiuto a questo sistema di propagazione è dato dagli insetti, i quali, seguendo le esalazioni olfattive dei tartufi maturi, riescono a scovarli e a cibarsene, dando origine a quella migrazione delle spore, diretta o in alcuni casi indiretta, molto importante alla loro sopravvivenza.

I più importanti sono i topi, gli scoiattoli, i cinghiali, il ghiro, il cervo, oltre a taluni insetti, tra cui Liodes cinnamomea Panzer, Suillia univittata von Roser S. fuscicornis Zett., S. giganteae Meig., S. pallida Fal., S. tuberiperda Rond., S. humilis Meig., S. notata Meig., S. ustulata Meig., oltre ad alcune lumache, tra cui Helix pomatia ecc.