Il cane

Dopo aver ottenuto il tesserino di abilitazione alla raccolta del tartufo, la prima cosa che deve fare un cercatore neofita è quella di procurarsi un cane. Per seguire questa attività, in teoria, tutte le razze possono essere adatte; in pratica, la scelta del cane è una cosa molto importante. Infatti, ben presto ci renderemo conto che, nelle nostre escursioni future, dipenderemo quasi esclusivamente dal nostro compagno: sarà lui ad indicarci dove scavare, se scavare in profondità o spostare lo scavo ai lati della buca; sarà sempre lui a segnalarci il luogo che ha individuato seguendo la scia emanata dal profumo per decine di metri.

Sarà ancora lui ad indicarci, con una zampata incerta, dove i tartufi sono già stati raccolti dai concorrenti che ci hanno preceduto. In poche parole, lo stratega è il cane, dipenderà tutto da lui e noi dovremo conferirgli la massima fiducia, anche nei momenti negativi, quando torneremo a casa sconsolati, dopo una giornata passata vagando tra campi e boschi senza raccogliere nulla. Proprio in questi momenti, dovremo fargli sentire la nostra incondizionata stima.

Di certo, il cane gioca un ruolo determinante in questa attività; pertanto dovremo usare la massima attenzione nella scelta e, successivamente, nel creare con lui un rapporto esclusivo, senza esagerare nelle richieste, considerando che, pur essendo dotato di intelligenza, si tratta  sempre di un animale. In nessun caso, bisogna intervenire brutalmente quando commette degli errori, né tanto meno picchiarlo, perché, mentre inizialmente fatica ad imparare le nozioni che noi vogliamo fargli apprendere, al contrario memorizza velocemente   i fattori negativi. Così, se picchiato, anche una sola volta, quando lo richiameremo per correggerlo si allontanerà invece di avvicinarsi, convinto di essere di nuovo percosso.